Pubblico le foto del mio primo diorama in assoluto; anche i
modelli sono i primi in assoluto che ho acquistato, montato e (cercato di…)
sottoposti a invecchiamento.
E stato un salto nel vuoto, nel senso che mi sono lanciato
nell’esperimento senza avere avuto nessuna esperienza di modellismo di alcun
tipo, solo alle spalle la lettura di lunghi articoli di giornale e di pagine
web visitate.
In effetti, valutando adesso il risultato, dopo aver
montato, verniciato e customizzato una quindicina di modelli ed aver realizzato
5 o 6 diorami mi rendo conto di alcuni imperdonabili errori, soprattutto nelle
fasi di preparazione.
Comunque di seguito la descrizione dei materiali utilizzati
e dei lavori effettuati.
I kit di partenza sono HGUC Bandai in scala 1/144 (alti tra
i 10 ed i 18 cm).
La basetta è stata recuperata da scarti di legno compensato,
è stata avvolta sui lati da nastrocarta che a sua volta è stato pitturato a
bomboletta.
I modelli non sono stati ricolorati, ma piuttosto
invecchiato con scalfiture fatta da una fresa montata su di un economico
trapanino elettrico; le zone danneggiate/scrostate sono state pitturate con la
tecnica della stratificazione di colore, anche se il risultato non è dei
migliori.
Il paesaggio è stato fatto con carta di giornale, acqua e
colla vinilica, polistirolo non espanso.
Il muretto è un pezzetto di polistirolo sagomato e
texturizzato con un saldatore a stagno, la colorazione è avvenuta ad aerografo,
ombreggiando e lumeggiando rispettivamente i bordi ed il centro di ciascun
blocco.
Anche il terreno ed il mare sono stati pitturati ad
aerografo, usando il pennello con un drybrsh per la schiuma sulle onde del
mare.
Per la vegetazione ho usato quella tipica dei presepi, non è
il massimo ma era l’unica che avevo in casa al momento.
Per i colpi delle armi e le relative scie ho usato come
anima della struttura le plastiche sui bordi degli sprue, ricoperti da schiuma isolante
monocomponente in bomboletta (pochi euro nei negozi fai da te) sagomata con un
legnetto (non usate le dita, diventa un inferno toglierla quando asciuga;
inoltre considerate che dopo che l’avete messa lieviterà molto, per cui
sagomatela quando sarà quasi secca). In seguito l’effetto fiamme/fumo è stato
fatto a pennello. I colpi che si vedono in fondo alla scia sono policaps
sagomati da proiettili.
Tutti
colori usati sono tamiya, l’aerografo un economicissimo fengda.Dopo tutti questi passaggi ho avuto la geniale idea, a posteriori, difare una prova di montaggio dell’illuminazione con led; ho provato a crerare una luce nel mirino del bazooka e un alone luminoso intorno ai fumi delle mitragliatrici alle braccia del guntank. Sebbene al buio il risultato sia gradevole, il fatto di aver fatto cavetti elettrici volanti credo abbia rovinato tutto. A breve rimettero mano a questi modelli per togliere l’impianto di illuminazione…magari nel futuro farò la versione 2.0 di questo diroama con le tecniche che ho imparato ultimamente e poi li confronterò
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